Mi capita frequentemente di vivere nella realtà situazioni che ritrovo tra le righe del libro che leggo e l'istante in cui me ne accorgo è molto toccante perchè si avverte la grandiosità dell'esistenza, unita alla sua grande fragilità.
Ho vissuto tempo fa un amore nuovo, nuovo perchè effettivamente mi faceva vivere sensazioni nuove e fortissime. Nello scioglimento ubriaco dei sensi, c'era la tensione di tenerezza, oltre che del solito sesso cantato da Max Gazzè.
Trovai improvvisamente lo scanner del mio momento nel libro 'La spiritualità del corpo' di Alexander Lowen per quel trasporto di attrazione nel senso di intimità. Il libro recita che la spiritualità è una funzione dell'intero corpo, che la spiritualita' dissociata dalla sessualità diventa un'astrazione, la sessualità dissociata dalla spiritualità invece un semplice atto fisico. Questa dissociazione è causata dall'isolamento del cuore che connette le due estremità del corpo: quando il sentimento d'amore si riversa nella testa, avvertiamo un senso di unione con l'universo e l'universale, quando si riversa nel bacino e nelle gambe, sentiamo il legame con la terra e il particolare.
Quando gli occhi degli amanti si incontrano, un fremito di eccitazione elettrizza l'intero corpo ...dal bacio può accadere che il corpo si ammorbidisca verso il languore nel basso ventre.
Anche i mistici si sentono in unione con l'universo ma nella quiete, tra due persone è il senso di unione è vulcanico, sconvolgente.
Resta un mistero come perduri quella eccitazione di fusione e Vita o come d'improvviso evapori dando vita al suo opposto, al principio di Morte, alla separazione.
In questo caso, l'incontro forse diviene una guerra, un antagonismo da risolvere lasciando morire qualcosa di sè come accade ogni sera che entriamo nel sonno per creare una terza via più elevata per ciascuno dei soggetti, oggetti di ardore, desiderio e immaginazione dell'altro.
A livello di possibilità tutto è veramente possibile con la chiara intenzione e l'apertura d'animo ma le memorie di esperienze familiari e sociali, in profondità, non fanno facilmente scorrere il dialogo tra testa, pelvi e cuore.
Il tempo e soprattutto la volontà determina il cammino di esplorazione per nuove possibilità di sapere, essere e fare.
Vinicio Capossela canta nel bellissimo testo 'Le semplici cose' che l'amore è semplice ma semplice non vuol dire facile, la semplicità è un viaggio di ritorno meno sfavillante delle partenze.
Il cammino può essere paragonato al camminare nel deserto, al riconoscere i miraggi e lasciarli andare, ad accogliere la sete d’amore senza lasciare all’altro tutta la responsabilità di soddisfarla ed diventare noi stessi liberi da legami di codipendenza.
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