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Immagine del redattorelucia ambrosino

PORTA A SPASSO LA PAURA

Quando assalgono ansia e paura, ritorno a me in un viaggio a Fuerteventura tra Dicembre e Gennaio 2018.

Partii da sola per raggiungere un'amica con la sua bimba che mi aspettavano per vivere una settimana di Canarie in una casa nel Sud dell'isola di un caro amico che ha cambiato vita all'estero.


Viaggi lunghi e in paesi lontani ne avevo fatti molti anni anni prima e già da molto tempo non salivo su aerei ma era arrivato il momento di una prima esperienza di Capodanno all'estero con temperature primaverili.

Vari passaggi del corpo e impressioni visive da casa a là: auto - parcheggio aeroporto- volo per Lanzarote - bus per molo destinazione Fuerte - ritiro auto a noleggio una cinquecento che volava via col vento! Parto nel solleone di una terra sconosciuta per un punto d'incontro mai visto con la mia amica e non stavo dentro la pelle. Guidavo una navicella spaziale in un paesaggio senza alberi.


Booom! Il punto x, ci arrivo, per iniziare le giornate di vacanza.




Il panorama di Cofete è cio' che porto di piu' nel cuore per la sua immensità che ci rendeva granelli in un tragitto a curve su una stradina ghiaiata, esposta senza barriere a quella grandezza della Natura.


Dopo i giorni insieme su e giu' tra mercati, monti, terre desertiche di diversi colori arrivo' poi il giorno in cui la mia amica doveva tornare a casa. La accompgnai al traghetto con un senso di commozione e speranza per cio' che era stato e quel che attendeva il nostro ritorno.

Restai altri quattro giorni a girare per l'isola e già il la sera stessa, molto tardi dopo un massaggio, sotto un cielo blu profondo senza luminarie di strade, solo stelle in cima e intorno a me nel macchinino, la attraversai tutta perchè la casa era nel punto opposto da Corralejo.

Nei momenti solitari è sempre importante percepire l'avvio della paura, quell'inizio di vortice scuro che ti distacca da tutto, dallo stesso tutto che conosci e che in quel momento non lo desideri ma ti richiama.

Se percepisci l'inizio, inizi ad attraversala dialogandoci. Se non si capta l'inizio, l'ansia prende forma grossa che puo' sovrastare.


I giorni successivi da sola sono stati gite senza orari e nei passaggi al contrario per il ritorno, riconsegna auto- traghetto - bus aereo da Lanzarote di ritorno - mi sentivo agitata col pensiero di dover riuscire a fare tutto bene tra orari, mezzi di trasporto, controlli e bisogni possibili.


L'ansia portata a spasso scontrandosi con la realtà oggettiva di luoghi, persone, spostamenti, linguaggi diversi, riceve degli scossoni dati dalle necessità e ho realizzato che forse l'unico trattamento in caso di periodo di ansia, o di base caratteriale ansiogeno timoroso, puo' essere trovarsi in viaggio da soli perchè la sensazione di lieve smarrimento misto a stupore, lì è il filo conduttore.


L'ansia è un campanello che ci parla di una scomodità nei confronti di noi stessi, di una corazza, ma i tempi della scoperta possono essere lenti.

Non si arriva mai al nucleo, si passa la vita con il graduale avvicinamento e intanto viviamo!

Ci possiamo avvicinare al nucleo dell'endosè, il sentimento di sè stessi che nasce prima di tutto, prima di ogni legame o ruolo familiare e sociale, prima di ogni condizionamento dell'energia materica

.

La bioenergetica è un approccio che mi ha fatto iniziare a sciogliere l'armatura, a prestare attenzione al flusso tra gli estremi Terra - Cielo che ci vuole eretti, camminanti, pensanti, amanti.

Per questo credo nell'importanza di protendere e accompagnare verso l'alleggerimento dell'armatura.








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